AntiKomunista
2008-09-10 16:00:10 UTC
...comunisti italiani assassini ieri e parenti di assassini oggi:
"...Siamo sicuri di chiamare «guerra civile» anche l'ultimo periodo? In
quegli anni, nel «triangolo della morte» e altrove, non si scontrarono più
due fazioni in armi ma si assistette a un massacro unilaterale di cittadini
inermi.
«Accetto la rettifica. Anzi, direi di più: si assistette al tentativo della
frazione in armi del Partito comunista, particolarmente agguerrita in
Emilia, di attuare la rivoluzione proletaria eliminando a uno a uno i
"nemici del popolo", colpendo secondo la strategia che anni dopo sarà
seguita dalle Br di "colpirne uno per educarne cento": uccidere un sacerdote
come don Pessina, per esempio, per terrorizzare tutti i preti della zona,
assassinare il sindaco socialista di Casalgrande per zittire qualsiasi
antagonista. A un certo punto il numero degli omicidi salì talmente (oltre
duemiladuecento in un anno solo fra Bologna, Modena e Reggio) che Togliatti
si decise a intervenire imponendo lo stop in una riunione con i capi
comunisti a Reggio Emilia il 23 settembre 1946. E da quel momento gli
omicidi cessarono»..."
Dal libro "I tre inverni della paura" dello scrittore di sinistra Giampaolo
Pansa
Comunisti... buttateli a mare prima i comunisti e poi i romeni delinquenti.
"...Siamo sicuri di chiamare «guerra civile» anche l'ultimo periodo? In
quegli anni, nel «triangolo della morte» e altrove, non si scontrarono più
due fazioni in armi ma si assistette a un massacro unilaterale di cittadini
inermi.
«Accetto la rettifica. Anzi, direi di più: si assistette al tentativo della
frazione in armi del Partito comunista, particolarmente agguerrita in
Emilia, di attuare la rivoluzione proletaria eliminando a uno a uno i
"nemici del popolo", colpendo secondo la strategia che anni dopo sarà
seguita dalle Br di "colpirne uno per educarne cento": uccidere un sacerdote
come don Pessina, per esempio, per terrorizzare tutti i preti della zona,
assassinare il sindaco socialista di Casalgrande per zittire qualsiasi
antagonista. A un certo punto il numero degli omicidi salì talmente (oltre
duemiladuecento in un anno solo fra Bologna, Modena e Reggio) che Togliatti
si decise a intervenire imponendo lo stop in una riunione con i capi
comunisti a Reggio Emilia il 23 settembre 1946. E da quel momento gli
omicidi cessarono»..."
Dal libro "I tre inverni della paura" dello scrittore di sinistra Giampaolo
Pansa
Comunisti... buttateli a mare prima i comunisti e poi i romeni delinquenti.