.sergio.
2008-09-22 11:49:55 UTC
Slovenia, vince la sinistra
Battuto alle elezioni politiche il premier uscente di centrodestra
Vince la sinistra di Borut Pahor in Slovenia alle elezioni politiche,
superando la coalizione di centrodestra del premier uscente Janez Jansa
Sulla base del 99,9 per cento di voti scrutinati, la maggioranza del 30,49
per cento dei voti e di 29 deputati, su un totale di 90, va al leader
della sinistra, mentre il 29,32 per cento, che vale 28 deputati al
centrodestra. I Democratici sociali (Sd) di Pahor, ex comunista oggi
membro del gruppo socialista al Parlamento europeo, sono diventati il
primo partito nella coalizione di centrosinistra, dominata dal 1991 dai
Liberal-democratici (Lds) dei padri dell'indipendenza slovena, Milan Kucan
e Janez Drnovsek.
Ora il terzetto di sinistra, l'Sd di Pahor, i liberali Zares di Grgor
Golobic e l'Lds incassano il 45 per cento dei voti e 43 deputati, tre in
meno della maggioranza parlamentare necessaria. Ma l'accordo con il
Partito dei pensionati (Desus), che con il 7,5 per cento dei voti e 7
deputati sembra già raggiunto.
In una Slovenia, che tra le ex repubblica jugoslave è quella pienamente
integrata nelle associazioni euroatlantiche, la scontro elettorale si è
incentrato sui problemi economici, in primis l'alta inflazione. E Borut
Pahor ha puntato proprio su un programma basato su un welfare più solido,
sugli aumenti del salario minimo garantito e delle pensioni, sulle
graduali privatizzazioni, ma mantenendo sempre una quota significativa
dello Stato nelle aziende chiave.
A favore di questa linea hanno giocato oltre l'incalzante inflazione degli
ultimi mesi, le gravi accuse di corruzione mosse a carico di alcuni dei
più alti dirigenti del governo, incluso lo stesso Jansa.
(22.9.08)
Battuto alle elezioni politiche il premier uscente di centrodestra
Vince la sinistra di Borut Pahor in Slovenia alle elezioni politiche,
superando la coalizione di centrodestra del premier uscente Janez Jansa
Sulla base del 99,9 per cento di voti scrutinati, la maggioranza del 30,49
per cento dei voti e di 29 deputati, su un totale di 90, va al leader
della sinistra, mentre il 29,32 per cento, che vale 28 deputati al
centrodestra. I Democratici sociali (Sd) di Pahor, ex comunista oggi
membro del gruppo socialista al Parlamento europeo, sono diventati il
primo partito nella coalizione di centrosinistra, dominata dal 1991 dai
Liberal-democratici (Lds) dei padri dell'indipendenza slovena, Milan Kucan
e Janez Drnovsek.
Ora il terzetto di sinistra, l'Sd di Pahor, i liberali Zares di Grgor
Golobic e l'Lds incassano il 45 per cento dei voti e 43 deputati, tre in
meno della maggioranza parlamentare necessaria. Ma l'accordo con il
Partito dei pensionati (Desus), che con il 7,5 per cento dei voti e 7
deputati sembra già raggiunto.
In una Slovenia, che tra le ex repubblica jugoslave è quella pienamente
integrata nelle associazioni euroatlantiche, la scontro elettorale si è
incentrato sui problemi economici, in primis l'alta inflazione. E Borut
Pahor ha puntato proprio su un programma basato su un welfare più solido,
sugli aumenti del salario minimo garantito e delle pensioni, sulle
graduali privatizzazioni, ma mantenendo sempre una quota significativa
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A favore di questa linea hanno giocato oltre l'incalzante inflazione degli
ultimi mesi, le gravi accuse di corruzione mosse a carico di alcuni dei
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(22.9.08)
--
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