.sergio.
2008-09-22 11:57:31 UTC
La sinistra in piazza, per difendere la democrazia e i lavoratori
Questi primi sei mesi di governo Berlusconi hanno dimostrato a pieno il
carattere reazionario di questa maggioranza. Al di là delle misure
propagandistiche e delle dichiarazioni-spot si è infatti,
inequivocabilmente, registrato un ulteriore attacco alle classi popolari
più deboli e meno protette. A partire dai notevoli passi indietro rispetto
alla lotta al precariato, per passare alla messa in discussione del
contratto nazionale, della possibilità delle donne di lavorare o, infine,
come ci ricorda la vicenda Alitalia, della scellerata messa a rischio del
posto di lavoro per migliaia e migliaia di uomini e di donne.
Di fronte a questo attacco, tutto interno alla logica liberista del
capitalismo globalizzato, è più che mai evidente la gravità dellassenza
della sinistra e dei comunisti in particolare dalle istituzioni. La
mancanza di deputati e senatori comunisti non è infatti una questione
interna agli apparati dei partiti che li rappresentano, quanto un
indebolimento della nostra stessa democrazia.
Da qui lurgenza di fare, di rilanciare il conflitto sociale guidandolo e
soprattutto praticandolo. Un passaggio ineludibile per lintera sinistra
se vuole ritrovare credibilità e consensi.
In questo quadro si inserisce a pieno la manifestazione dell11 ottobre.
Un appuntamento che per la prima volta, dopo il voto di aprile, riunisce
lintera sinistra invitandola a scendere in piazza in difesa di quel mondo
del lavoro e di quel tessuto democratico oggi fortemente sotto attacco.
Una manifestazione che conterà e farà contare i comunisti e la sinistra,
solo se quel sabato di ottobre le vie della Capitale saranno riempite
dalla rabbia e dalla speranza di tanta gente. Si conterà solo se saranno i
numeri a dirlo. Ma la pratica di un conflitto non può - e speriamo nessuno
lo pensi - essere rinchiusa in una giornata pur importantissima. Far
vivere le lotte significa stare dentro i mille rivoli che queste generano.
Bene, anzi benissimo, allora lo sciopero dei sindacati di base per il
venerdì successivo all11. Ottima la manifestazione in solidarietà di Cuba
di sabato scorso a Roma. Momenti che danno sostanza a quello che nei
nostri auspici dovrà divenire un ottobre rosso.
Maurizio Musolino
Questi primi sei mesi di governo Berlusconi hanno dimostrato a pieno il
carattere reazionario di questa maggioranza. Al di là delle misure
propagandistiche e delle dichiarazioni-spot si è infatti,
inequivocabilmente, registrato un ulteriore attacco alle classi popolari
più deboli e meno protette. A partire dai notevoli passi indietro rispetto
alla lotta al precariato, per passare alla messa in discussione del
contratto nazionale, della possibilità delle donne di lavorare o, infine,
come ci ricorda la vicenda Alitalia, della scellerata messa a rischio del
posto di lavoro per migliaia e migliaia di uomini e di donne.
Di fronte a questo attacco, tutto interno alla logica liberista del
capitalismo globalizzato, è più che mai evidente la gravità dellassenza
della sinistra e dei comunisti in particolare dalle istituzioni. La
mancanza di deputati e senatori comunisti non è infatti una questione
interna agli apparati dei partiti che li rappresentano, quanto un
indebolimento della nostra stessa democrazia.
Da qui lurgenza di fare, di rilanciare il conflitto sociale guidandolo e
soprattutto praticandolo. Un passaggio ineludibile per lintera sinistra
se vuole ritrovare credibilità e consensi.
In questo quadro si inserisce a pieno la manifestazione dell11 ottobre.
Un appuntamento che per la prima volta, dopo il voto di aprile, riunisce
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del lavoro e di quel tessuto democratico oggi fortemente sotto attacco.
Una manifestazione che conterà e farà contare i comunisti e la sinistra,
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Maurizio Musolino
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visitate http://www.comunisti-italiani.it/frames/index.htm
http://www.larinascita.org
http://www.italia-cuba.it/associazione/associazione.htm
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